DOCUMENTARE LA STORIA DELLA PRODUZIONE, DIFFUSIONE, PROMOZIONE E DIVULGAZIONE DELL’ARTE CONTEMPORANEA A TORINO
La Galleria Martano: la storia / gli spazi
Fondata nel 1965 da Liliana Dematteis e Giuliano Martano, la Galleria Martano si afferma presto come un punto di riferimento nel panorama torinese per le scelte artistiche e per l’impegno ad affiancare alle mostre un attento e continuo lavoro di studio, documentazione e informazione.
La Galleria è stata diretta fino al 1971 da Giuliano Martano e successivamente da Liliana Dematteis che ne ha orientato le scelte verso un’arte di tendenza alternando le mostre dedicate ai protagonisti storici ad altre di artisti in linea con le ricerche contemporanee.
La prima sede in Lungo Po Cadorna è presto sostituita dai locali di via Cesare Battisti dove trovano spazio due linee di lavoro: la Martano (che ha un programma espositivo più tradizionale) che viene presto affiancata e poi inglobata nella Martano/due, in cui sono evidenti precisi filoni di interesse come il Futurismo e l’Astrattismo.
Nel 1971 la scomparsa di Giuliano coincide con la prima importante cesura nella vita della Galleria: Liliana Dematteis per poco meno di un anno sospende l’attività espositiva, ma con la collaborazione di Maurizio Fagiolo Dell’Arco promuove una serie di conferenze dedicate all’arte contemporanea, che fra il 1972 e il 1973 accoglie critici, storici dell’arte, artisti. Nel 1973 le mostre ricominciano con rinnovato e consapevole interesse per il lavoro concettuale e la fotografia storica.
Nel 1987 la galleria si trasferisce in via Principe Amedeo: da un palazzo settecentesco, quindi, a un ex laboratorio artigianale completamente trasformato dall’architetto Luigi Bistagnino. Qui il lavoro si concentra sul recupero storico e critico di un gruppo di artisti quali Marco Gastini, Eliseo Mattiacci, Gunther Uecker, Paolo Icaro, Piero Ruggeri, Dadamaino, Pinot Gallizio.
L’attività della Galleria, fra mercato e ricerca, prosegue intensamente fino alla chiusura nel 2013.
La Casa Editrice Martano
Da subito l’attenzione per lo studio e la ricerca documentaria è altissima e negli anni Sessanta prende avvio anche l’attività editoriale della galleria, la Casa Editrice Martano.
Nel novembre 1967 nasce la collana Documenti e negli anni Settanta Nadar, una collana dedicata a ricerche sull’arte contemporanea diretta da Maurizio Fagiolo che accoglie una serie di studi approfonditi di storici dell’arte dedicati a movimenti, aspetti o artisti fino a quel momento ignorati dall’editoria italiana. Accanto a queste iniziative editoriali, i Cataloghi delle mostre restituiscono la ferma volontà di favorire la comprensione di artisti e contesti storico artistici ancora poco conosciuti.
Si segnalano i libri d’artista offerti in deposito da Liliana Dematteis al MART di Trento e Rovereto nel 2007. La collezione è fra le più rappresentative nel panorama italiano e conta circa 1.000 volumi realizzati fra gli anni Cinquanta del Novecento e il 2000 (Bruno Munari, Yves Klein, Edward Ruscha…).
Il Fondo Martano al CCR
Il fondo “Archivio Martano” conservato al CCR è composto dal materiale documentario e fotografico relativo alle mostre organizzate dalla Galleria tra il 1965 e il 2013. La parte quantitativamente più rilevante del fondo è composta da stampe fotografiche, diapositive e negativi, a cui si aggiungono materiali a stampa e manoscritti.
Acquisito nel 2017 per la schedatura dei documenti e la digitalizzazione delle fotografie, il fondo è oggi conservato presso i locali della Biblioteca del CCR dove è garantita la sua fruizione al pubblico degli studiosi.
Il Fondo trova nell’attività della Galleria il “vincolo” che riunisce le carte. Il loro ordine originario rivela l’attenzione alla raccolta dei materiali intorno all’opera e all’artista oggetto di studio quasi a presentare dei piccoli dossier. I documenti e la loro disposizione trovano quindi significato e origine proprio nella loro utilità per il lavoro dei galleristi.
Il fondo librario si compone di circa 5.000 volumi donati da Liliana Dematteis alla Biblioteca del CCR nel 2013 dopo la chiusura della Galleria: ai volumi, relativi all’arco cronologico 1930-2013, si aggiungono dépliant, cartoline e inviti, riviste e periodici, materiale in fotocopia, appunti e carte sparse. Il lavoro di catalogazione ha avuto l’obiettivo di inserire il fondo all’interno del patrimonio della biblioteca secondo i criteri e le categorie dell’istituto così da poterne favorire la fruizione e l’accessibilità con particolare attenzione alle esigenze degli studenti universitari.